Mi sveglio ancora una volta nel buio pesto. Non so da quanto tempo sono qui, non so se fuori è giorno o notte. Sono incatenata al muro da così tanto che mi sanguinano i polsi. Ormai ci sono diversi strati di sangue rappreso. Ho smesso da qualche tempo di agitarmi al risveglio: è del tutto inutile.
La luna ride un ghigno ferino, stanotte. Sembra una di quelle serate in cui non si può proprio fare a meno di giocare con la sua faccia storta. Sarebbe bello potersene andare a spasso, a piedi nudi nel fitto del bosco, scivolare silenziosi come ninfe tra un cespuglio e l’altro, con l’umidità delicata dell’erba fresca. Sarebbe bello spalancare gli occhi nel buio come un gufo e scrutare attentamente ogni centimetro di terreno alla ricerca di una possibile preda e […]