Pioggia. Mi viene naturale chiudere gli occhi, anche se non serve. Pioggia, pioggia, pioggia, miliardi di gocce d’acqua che rispettano solo una legge, senza badare a nessuno. La legge di gravità. Le gocce cadono, colpiscono, cadono, bagnano, cadono, risuonano. Come dita di un bambino che spingono a caso i tasti di un pianoforte, anche se, per quanto il bambino possa essere fortunato, non produrrà mai un suono simile, un suono così in armonia con la legge di gravità. Mi piace […]
[tema: clown] Pallore vampiresco, limitato e decorato, dal rosso sangue di naso e labbra. Capelli incandescenti, fiamme roventi, che irrompono nel freddo di quel bianco cereo, su un viso ingannevolmente vero. Un sorriso grondante scherno, apologia dell’irriverenza, turbinio esteriore di comiche e buffe movenze, a fronte di una malinconia tutta interiore. Essere schiavi di un ruolo, la putrefazione della normalità, una normalità tiranna. Duplicità tra fossilizzarsi nel riso, e perdersi nel pianto. Portare una maschera, di burla e raccapriccio. Nostalgia […]
Paolo fa l’ultimo nodo con una smorfia finta. «Et voila!» esclama, mentre mostra ai bambini la sua creazione. «E ora come lo chiamiamo questo cagnolino?» Si tocca più volte il naso rosso. Fissa ogni viso, uno per uno, e si ferma su quello di Diego: il sorriso con un dente in meno, il volto solare, testa liscia e riflettente, occhi celesti, grandi, enormi – sarebbe facile perdersi* in quelle pupille, se solo qualcuno le osservasse per un paio di secondi. […]