Il secondo giorno di quarantena è finito. Fuori sembrava una giornata magnifica, mite e col cielo azzurro. Molto azzurro. Gli uccellini cinguettavano. Il sole splendeva. Ho visto il gatto nero sotto casa che si guardava sospetto mentre camminava con passo felpato in giardino. Sembrava sorpreso del silenzio. Ho anche visto alcune macchine passare dalla finestra, anche se la campana della Coop non ha mai suonato. C’è stato un tramonto rosso e penso che avrei fatto delle belle foto. Ma immagino che dovrò uscire quando il periodo dell’allergia sarà nel pieno delle sue forze, e sicuramente pioverà. Ieri notte ho fatto una videochiamata Skype con le mie amiche, e, dopo che l’amarezza per la reclusione ha ceduto il posto alla rassegnazione, oggi ha prevalso, infine, la voglia di trarre il meglio da questa situazione.
Dunque: ho proposto ai miei amici Scrittori Sopravvissuti di cercare, in un modo o nell’altro, di andare in onda registrando una videochiamata domani pomeriggio. Abbiamo cominciato a proporre iniziative, di scrittura e non. Ho finito il mio articolo settimanale per TerniLife e ho cercato di mandare alla redazione informazioni utili. Poi ho guardato un po’ di episodi di questa serie, The Good Place, una sitcom filosofica sulla morale (so che detto così sembra palloso, ma in realtà fa schiantare dal ridere). Ho letto qualche notizia su Facebook: la Cina ci invierà degli aiuti, e anche Bruxelles. Ho letto qualcosa sui barboni che vorrebbero volentieri stare a casa, se solo ne avessero una, e mi è dispiaciuto. In effetti, dove si rinchiude chi una casa non può averla?
Il numero dei casi continua ad aumentare e l’oms ha dichiarato la pandemia mondiale, ma almeno oggi il paziente zero è stato trasferito nella terapia subintensiva e sta migliorando. Sua moglie, incinta, ha accusato dei lievi sintomi, ma sta bene, lei e il/la nascituro/a. L’ho sentito al telegiornale. Una buona notizia al telegiornale!!! Non credevo che avrei mai visto questo giorno. Oggi pomeriggio abbiamo creato un gruppo di scrittura con i miei colleghi dell’università e stiamo parlando da diverse ore di beta readers e delle varie piattaforme. Finalmente riusciamo a parlare di scrittura anche nel mio corso!
Il mondo non sta proprio finendo. Sicuramente è meno trafficato, ma se scegliamo di guardare a lungo termine e dal punto di vista ambientale, tutto questo potrebbe essere quasi positivo. Se ieri ero irrimediabilmente pessimista sul tristo destino (meritato) dell’umanità, ovvero l’estinzione, oggi mi sento di dire che ho visto dei miglioramenti. Oggi ho visto la parte migliore dell’umanità: le persone cercano di aiutarsi e di sostenersi, di dare consigli costruttivi per non impazzire. Credo che avremo tanto tempo per parlare e per riflettere. Nella società in cui viviamo è davvero difficile prendersi del tempo per sé stessi e per ascoltare i nostri pensieri, per ricaricare le pile. So che stare a casa perché è obbligatorio è diverso da stare a casa perché ci va. Ma possiamo cercare di rimboccarci le maniche e di trarre il meglio da questa situazione.
Oggi non ci siamo meritati l’estinzione. Ma un guarito non fa Primavera… Ne riparleremo alla fine dell’Apocalisse.